No-Go – 1

23/11/12 ore 16:35

No-go!

Partiamo dall’inizio… ieri alle 17 siamo sbarcati a Christchurch con un’ora di ritardo sulla tabella di marcia. Alle 17:30 eravamo già convocati a una riunione all’Intenational Antartic Centre. Li ci hanno illustrato il programma di quello che sarebbe stata la giornata di oggi e alcuni accorgimenti in caso di emergenza. La giornata di oggi secondo programma prevedeva un appuntamento alle 8 già “colazionati” e in abbigliamento antartico per fare il check-in e alle

10:00 volare con destinazione la base italiana Mario Zucchelli. Purtroppo questo non si è avverato. Ci avevano avvisato che le condizioni meteo erano in peggioramento e che ci avrebbero potuto chiamare anche durante la notte per anticipare la partenza.

Durante la notte nessuna telefonata, quindi andiamo a fare colazione e li ci dicono NO-GO! Tutto slitta di 24 ore.

Quindi io, Maurizio e Luigi abbiamo deciso di fare i turisti e andare nel centro di Christchurch. Il centro di Christchurch è zona rossa, non è accessibile a causa dei terremoti avvenuti tra il 2010 e il 2011. Adiacente alla zona rossa è stata creata una zona di container con negozi, ristoranti e banche. Tutto molto colorato, un buon segno di speranza per la vita che non si ferma. La ricostruzione è in atto, ma i segni del terremoto e della conseguente liquefazione delle sabbie sono ancora molto evidenti.

CHCH container-distruzione (Notate sullo sfondo delle macerie di un palazzo)Container CHCHwork in progress CHCH

Abbiamo poi visitato il museo di Canterbury, un museo di storia antropologica maori e scienze naturali. Molto bello e interattivo. All’interno era allestita una mostra permanente temporanea sulle esplorazioni in Antartide. E’ stato molto interessante vedere i progressi fatti in solo secolo in termini di materiali e attrezzature. Il sacco a pelo di pelle di foca, moffole di pelliccia, lenti di legno tagliate per far passare poca luce (altro che le lenti polarizzate e specchiate dei nostri occhiali)… Era anche presente il primo mezzo a motore che ha raggiunto il polo sud. Oltre a questa mostra abbiamo visitato la mostra temporanea dedicata all’ultima spedizione di Scott. Anche questa molto interessante. Avevano riprodotto la capanna della spedizione con la localizzazione dei letti e degli ambienti comuni. Spero che le nostre facce al rientro dal campo remoto non saranno come quelle degli esploratori del gruppo di Scott recatesi a una pinguinaia per prendere gli embrioni dei pinguni adelia. Luigi ha detto che esiste un libro che narra di questa avventura, titolo molto eloquente: “Il peggiore viaggio del mondo”… Il contributo di questi pionieri è stato fondamentale per la ricerca antartica moderna e quindi per fare di questo affascinante continente un laboratorio per conoscere e amare ancora di più la nostra Terra.

Museo-occhiali MuseoNasoneToccare il nasone di Amundsen prima di andare in Antartide dicono che porti bene!

All’ingresso della mostra c’era un grande monitor che mostrava dei video dall’elicottero realizzati in Antartide, meraviglioso!! Non vedo l’ora che questo spettacolo di presenti davanti ai miei occhi!!!

Ora andiamo a sentire che ci dicono alla nuova riunione delle 17:30 e speriamo che siano delle buone nuove!

Agnese

Qui il post inviato un anno fa al blog su facebook.

23/11/12 ore 21:30

Il risultato del briefing di oggi pomeriggio lo definirei prudente. Il programma rimane quello previsto per stamattina, anche se già sanno che il tempo sarà brutto potrebbe migliorare nel pomeriggio, quindi la loro intenzione è quella di ritardare la partenza di qualche ora. Speriamo bene anche perché ho troppa voglia di vedere tutto bianco, di sentire una forte strizza al cuore misto di paura ed emozione!! Voglio davvero vedere e sentire di essere dall’altra parte del mondo! Non aver sentito gli effetti del fuso orario (tecnica Mau ha funzionato alla grande) e trovarsi in un posto molto europeo non rende l’idea di trovarsi agli antipodi dell’Italia!

L’Antartide è un posto in cui impari a conoscere le persone. Al corso di addestramento ce lo avevano detto in diverse occasioni. Così come ci avevano preparato alla formazioni di gruppi. In queste prime 24 ore di vita antartico-neozelandese tutte queste note di psicologia sono emerse. La cosa un po’ mi dispiace, perché il clima del campo era bello e amichevole. Non è che mi stia trovando male anzi, ma mi aspettavo un clima più festoso e allegro. Speriamo che il tempo e la base aiutino a sciogliere un po’ gli animi. Speriamo di trovare anche della compagnia femminile. Qui siamo solo in 2. [Povera illusa saremmo state solo in 4 per il 90 % del tempo.]

Ecco alcune foto dell’Antarctic Centre di Christchurch. Il PNRA ha un ufficio anche lì per gestire permessi vari e arrivi e partenze di strumenti, valigie e persone.

CHCH CHCH ufficiAntarctic Center

Pubblicato il 23 novembre 2013 su Agnes in Antartide. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

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