Un fine settimana a caccia di meteoriti

La caduta di una meteorite è un fatto raro. Ogni anno ne vengono avvistate meno di una decina (qui tutte le meteori viste cadere nel 2016). Alcune sono subito ritrovate perché hanno colpito qualcosa, altre non vengono nemmeno cercate (caduta stimata in mare, luoghi difficilmente raggiungibili, meteo avverso) e infine altre “costringono” collezionisti, ricercatori, amatori, gente del luogo a lunghe “battute di caccia”.

La scorsa primavera in compagnia di due colleghi ho partecipato ad una di queste non usuali “battute di caccia”.  Di seguito potete leggere il racconto di questa mia esperienza, che è stato pubblicato sul numero di Marzo 2016 del Bollettino dell’Associazione Meteoriti Italia.  Pubblico l’articolo nella sua versione originale. Oggi la meteorite è stata ufficialmente classificata e altri frammenti sono stati ritrovati. Informazioni più complete sulla meteorite (ritrovamento, petrografia e chimica) si trovano sul bollettino della Meteoritical Society e sul questo lavoro presentato alla scorso Meeting della Meteoritical Society di Berlino (Agosto 2016).

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26 Marzo 2016

Non credo di potermi ritenere una grandissima appassionata di meteoriti. Ci ho lavorato e indirettamente ci lavoro tuttora. Ritengo le meteoriti le rocce più affascinanti che possiamo trovare sulla Terra. Le uniche in grado di raccontarci una storia vecchia 4.6 miliardi di anni, una storia ancora in parte sconosciuta: la storia del nostro Sistema Solare. Ho sposato la causa di farle conoscere a un pubblico più vasto possibile, e da esse ho ottenuto tanto in termini di esperienze e riconoscimenti. Contrariamente a quello che molti pensano, non colleziono meteoriti, ne ho solo un frammento di 5 grammi regalatomi da un mio professore pisano un pomeriggio di diversi anni fa mentre faceva ordine nel suo ufficio. Gli appassionati veri di meteoriti le collezionano, le comprano, le tagliano e le rivendono. Gli appassionati veri controllano costantemente siti, blog e forum e a prima notizia di un bolide molto luminoso, salgono in auto e percorrono diverse centinaia di chilometri per raggiungere un luogo spesso sperduto e prima di allora sconosciuto.

Domenica 6 Marzo dopo le 22:30 alcune telecamere ceche dell’European Fireball Network (rete europea per l’osservazione dei bolidi), hanno segnalato un bolide molto luminoso a confine tra Austria e Germania. Grazie alle numerose osservazioni è stato possibile determinare l’area di possibile caduta della meteorite, che al suo ingresso in atmosfera aveva una massa di 600 kg e dimensioni di 70 cm. Definita la zona un primo gruppo di cercatori di meteoriti austro-tedeschi si è recato in zona in esclusiva. Le ricerche sono iniziate il 12 marzo e poco dopo mezzogiorno dello stesso giorno sono stati trovati i primi frammenti, appartenenti a un’unica massa (peso totale 45 g) che si è rotta come conseguenza dell’impatto. Due frammenti sono stati subito inviati per una prima classificazione ai laboratori del servizio geologico ceco e all’Università di Münster in Germania. Entrambe le classificazioni sono concordi nel ritenere che la meteorite è una condrite ordinaria di tipo LL6 brecciata ovvero che contiene anche frammenti di rocce di natura diversa, in particolare questi frammenti hanno composizione acondritica (meteoriti rocciose differenziate). Il nome provvisorio della meteorite è Stubenberg, dalla località più vicina al luogo di ritrovamento della massa principale.

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Mappa della zona. La zona di ricerca è indicata dalla linea tratteggiata.

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La meteorite di “Stubenberg”. Fonte http://www.br.de/nachrichten/niederbayern/inhalt/meteorit-bayern-stubenberg-stuecke-gefunden-100.html (Visitate il sito per vedere più immagini).

 Giovedì 17 marzo la notizia del ritrovamento della meteorite è stata resa pubblica e un mio collega, un appassionato vero, appresa la notizia ha esclamato: “Hanno trovato un frammento di meteorite in Baviera, domani andrò li!”. Nonostante non sia un’appassionata vera, mi si è prospettata davanti ad un’occasione ghiottissima: fine settimana alle porte, primo fine settimana di primavera, previsioni meteo da favola, nessuna scadenza lavorativa imminente, gita non prevista per le campagne bavaresi, il mettersi alla prova in un ambiente “normale”. Quindi insieme ad un altro collega abbiamo deciso di partecipare a questa impresa e ci siamo aggregati all’appassionato vero. Venerdì alle 5 eravamo già in viaggio in modo da iniziare le ricerche già in mattinata.

L’area di ricerca è vasta, un misto di foresta e campi coltivati o da coltivare, con qualche fattoria isolata. Tante le zone in cui è impossibile andare, perché i campi erano già stati coltivati, nuovi alberi piantati e boscaioli in azione. Tuttavia abbiamo camminato, avanti e indietro per i campi e per cambiare panorama anche dentro la foresta. Per fortuna il tempo era bello e i campi di terra non erano campi di fango, il che ha reso tutto più piacevole. Venerdì ci siamo anche leggermente abbronzati.

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Scenari di ricerca

Cercare meteoriti è un lavoro di gambe, di occhi e soprattutto di pazienza. Si cammina per ore avanti e indietro in batteria in modo da coprire in modo sistematico la più vasta area possibile. Per questo motivo non è producente andare a cercare meteoriti senza che ci sia stata una provata segnalazione. La ricerca può diventare frustante. Contrariamente a quello che si possa pensare, non servono sofisticate e tecnologiche attrezzature, se non dei buoni occhi e la capacità di riconoscere velocemente le rocce. Nei terreni, dove abbiamo camminato da venerdì a domenica, c’erano molti frammenti di scisti scuri e scorie, rocce facilmente scambiabili per meteoriti ai meno esperti e non meno ingannevoli escrementi di lepri.

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Per chi non avesse familiarità con gli escrementi di lepre… veramente fuorvianti!!!

Basta poco per capire che non si tratta di meteoriti, anche perché se la fortuna ti assiste e troverai una meteorite lo capirai subito! Non è sempre facile riconoscere una meteorite, ma posso giurare che se fate vedere una meteorite accanto a una non meteorite anche chi non è esperto ci metterà poco a capire quale roccia viene dallo spazio.

In tre giorni abbiamo percorso circa 30 km a testa. Con un bottino che lascia l’amaro in bocca, ma la consapevolezza di averci provato e che resta comunque sempre più facile trovare un ago in un pagliaio. Il mio collega, l’appassionato vero, è riuscito a trovare un frammento di 2.3 g appartenenti alla prima meteorite recuperata. Un frammento sfuggito probabilmente ai cercatori che hanno trovato la prima massa.

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Zona di ritrovamento della meteorite.

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Frammento recuperato dal mio collega. (Scusate la scarsa qualità della foto, ma avevo solo il cellulare con me).

 Chi mi conosce sa non era la prima volta che andavo a caccia di meteoriti. La prima e unica volta che ho cercato meteoriti è stato in un contesto molto particolare, unico e praticamente inaccessibile se non a pochi gruppi di scienziati: l’Antartide. Quello che è lecito pensare è che cercare meteoriti nei campi della civilissima Baviera sia più semplice di camminare per ore sui ghiacciai antartici con temperature di -20°C e venti a 30 nodi… Vi posso assicurare che non è proprio così. In Antartide non si cercano le meteoriti dove sono cadute, ma dove la natura le ha accumulate grazie al movimento dei ghiacciai. Queste zone di accumulo, note come trappole per meteoriti, semplificano di molto la vita degli scienziati così che in pochi metri quadrati si possono trovare molte meteoriti anche tutte diverse tra loro. In un fortunato giorno di lavoro in Antartide si riesce a tornare a casa anche con oltre 20 meteoriti! Cercare una meteorite vista cadere non è facile, ci si affida ai dei calcoli probabilistici, ogni zona andrebbe perlustrata, ma non sempre questo è possibile… la meteorite potrebbe essere finita in un fiume, uno stagno, tra il fango e le foglie del sottobosco, su un terreno non accessibile, su un tetto di una casa… Troppe variabili e troppe incertezze. Queste però per gli appassionati veri non sono che ulteriori stimoli, una sfida con se stessi! Non a caso domani il mio collega ritornerà nella Baviera del sud e continuerà a camminare e cercare. Io non parteciperò a questa seconda avventura preferisco trascorrere le mie vacanze di Pasqua in bicicletta per la Svizzera Sassone, con un occhio sempre per terra, perché non si sa mai dove si possa “nascondere” una meteorite.

Tutte le meteoriti del 2016

Anche se Agnesearth si è fermato per un anno, le meteoriti sono cadute lo stesso. Quest’anno è stato particolarmente ricco: 9 meteoriti viste cadere e recuperate e una probabile. Sono tutte condriti ordinarie, anche se solo 5 sono state già ufficialmente classificate.

24 Gennaio, 2016 – Osceola (condrite ordinaria L6). Florida, USA.
6 Febbraio, 2016 – Ejby (condrite ordinaria H5/6). Danimarca.
18 Febbraio, 2016 – Mount Blanco (condrite ordinaria L5). Texas, USA.
6 Marzo, 2016 – Stubenberg (condrite ordinaria LL6). Germania/Austria.
2 Giugno, 2016 – “White Mountains” (unon ancora classificata, probabilmente condrite ordinaria, nome provvisorio). Arizona, USA.
28 Giugno, 2016 – “Muang” (non ancora classificata, probabilmente condrite ordinaria, nome provvisorio). Thailand.
26 Agosto, 2016 – Banma (condrite ordinaria L5). Cina.
9 Settembre, 2016 – “North Carolina” (probabile, non ancora recuperata). North Carolina/Virginia, USA.
31 Ottobre, 2016 – “Morawa” (non ancora classificata, probabilmente condrite ordinaria, nome provvisorio). Australia.
20 Novembre, 2016 – “Aiquile” (non ancora classificata, probabilmente condrite ordinaria, nome provvisorio). Bolivia.

[Fonte: http://www.galactic-stone.com/pages/falls; elenco aggiornato al 31.12.16].

Per i più cusiosi, cliccando sui nomi delle meteoriti classificate si aprirà la corrispondente pagina del bollettino delle meteoriti. In questo modo potrete leggere per ognuna un breve storia sul ritrovamento e una descrizione più dettagliata.

Una delle meteoriti del 2016 ha per me un valore speciale. Mi infatti regalato un lungo fine settimana di camminate tra i campi e boschi nella bassa Baviera a confine con l’Austria, ma questa è un’altra storia e per leggere il resoconto di quella passeggiata dovrete aspettare gennaio.

Tantissimi auguri di buon anno e che il 2017 porti a tutti soddisfazioni, serenità, salute, felicità e perché no anche tante meteoriti.

Agnesearth ritorna!

Nel 2015 ho scritto poco e spesso ho promesso di scrivere di più. Poi è arrivato il 2016 e lavoro, corso di tedesco e palestra, necessaria per cercare di limitare i “danni” della cucina della mensa, mi hanno allontanata da questo mio piccolo blog, che però mi ha dato e spero continuerà a darmi tante soddisfazioni.

Nonostante per un anno non abbia pubblicato niente, ho continuato a rispondere alle diverse decine di email riguardanti probabili meteoriti. Purtroppo ancora niente di buono: solo tantissime scorie. Speriamo che il 2017 porti anche una meteorite targata Agnesearth.

Il 2016 è stato un anno bello, ricco di cambiamenti e a volte un po’ in salita. Ho imparato tanto, ma per me non è mai abbastanza. Ogni volta che imparo qualcosa scopro che ci sono altre migliaia di cose che non so fare. Lo so, sono sempre troppo pessimista e a volte fatico a vedere il buono e il bello delle cose che faccio e che ho fatto.

Vivo sempre a Jena, in Germania. Una città universitaria di 100mila abitanti. E’ un po’ isolata, ma tutto sommato non mi ha impedito di viaggire molto durante quest’anno. Non parlerò mai come un madrelingua, ma rispetto allo scorso anno riesco a conversare del più e del meno senza grossi problemi. Al momento sto seguendo un corso tra il B1 e il B2. Più tedesco imparo, più realizzo che il mio inglese peggiora, ad ogni modo parlo quasi ogni giorno 3 lingue, un po’ di confusione mi sembra quasi naturale. L’importante e non fermarsi mai!

Da aprile sono ufficialmente una “Humboldtiana”, ovvero ho una borsa di ricerca della Alexander von Humboldt Foundation. Grazie a questa borsa di ricerca, una delle più prestigiose per postdoc, ho conosciuto tantissimi giovani ricercatori e fatto esperienze uniche; come incontrare il Presidente Federale della Germania, Joachim Gauck, e un viaggio di 2000 km in 2 settimane alla scoperta della Germania e delle sue eccellenze.

Ho partecipato alla conferenza della Meteoritical Society che quest’anno era Berlino. E’ stato un grande piacere incontrare tante facce conosciute e soprattutto un mio ex capo pisano e un mio amico e compagno di ufficio dopo oltre un anno. Un’altra conferenza mi ha portato molto lontano, dove mai avevo pensato di andare: in Giappone! E’ stata una bellissima esperienza anche perchè ho avuto anche alcuni giorni per visitare Tokio. Consiglio a tutti un viaggio in Giappone. E’ veramente un posto molto diverso dalla vecchia e cara Europa. A cominciare dai bagni :D.

Il mondo alla nanoscala è bellissimo, ma molto complesso. Riesco a prepare campioni piccolissimi e sottilissimi e inizio a maneggiare il mitico TEM, microscopio elettronico a trasmissione. Uno strumento costosissimo, non immediato da usare e dalle potenzialità enormi. Nel 2017, mi auguro di diventare sempre più autonoma in laboratorio.

Per le pubblicazioni poteva andare meglio. E’ stato finalmente pubblicato l’ultimo lavoro sulla mia tesi di dottorato, ma ancora niente di quanto fatto in Germania. Purtroppo un mio articolo inviato a febbraio è ancora in revisione. In cantiere ne ho un altro e spero di vederli pubblicati entrambi entro la prima metà del prossimo anno.

Con questo breve riassunto del 2016 e di speranze per il 2017 è tutto per oggi. Nei prossimi giorni pubblicherò il post con tutte le meteoriti viste cadere nel 2016, una delle quali mi ha dato da fare o meglio da camminare per 3 giorni.

Tutte le meteoriti del 2015

La fine dell’anno è tempo di bilanci e sintesi dell’anno appena trascorso. In questo che per me è stato un anno bello, a tratti difficile e ricco di novità sono state viste cadere e recuperate 7 meteoriti. Casualmente lo stesso numero dei passati due anni (2013, 2014). Numero in perfetta linea con la media delle meteorite viste cadere ogni anno.

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Belle novità, grandi responsabilità

Questo post arriva con diversi giorni di ritardo, a causa della mancanza di tempo nei giorni lavorativi e dei tristi fatti di Parigi dello scorso fine settimana. In realtà si tratta di due post separati che per praticità ho unito in uno solo. Le due parti non sono in ordine cronologico, ma le notizie più belle è meglio darle alla fine!

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Il calendario mi ricorda che sono a Jena da un mese!

Sembra che sia già trascorso un mese da quando mi sono trasferita a Jena. Sembra, o meglio è il calendario che me lo ricorda. Io sinceramente non me ne sono neanche accorta. Questi primi 31 giorni in terra tedesca sono proprio volati. Tutto fino sta andando molto bene! Non mi sarei potuta aspettare di meglio. L’ambientamento è stato molto meno traumatico del previsto.

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Il brusco atterraggio della prima meteorite vista cadere in Uruguay

Ogni anno vengono viste cadere e recuperate dalle 5 alle 10 meteoriti. Spesso queste notizie passano in secondo piano, perché non hanno causato danni a cose e persone. I “fall” di quest’anno sono già a 7, ma 3 non sono ancora state recuperate. L’ultima è arrivata sulla Terra giorno 18 settembre, ma la notizia e le modalità del suo brusco atterraggio sono state diffuse solo a metà di questa settimana.

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La prima settimana a Jena

Hallo Leute!

Rieccomi direttamente dalla mia casetta temporanea trovata con Airbnb nel cuore di Jena. Sono arrivata lunedì e ho avuto pochissimo tempo per fermarmi e nello stesso tempo per riflettere che mi sono trasferita in Germania, che ho firmato un contratto in tedesco e che ho iniziato a lavorare con uno dei più prestigiosi gruppi di ricerca al mondo nel settore di mineralogia delle micro- e nano-strutture.

La prima settimana tedesca è stata bellissima, intensa e anche stancante.

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Workshop e prepartenza

Tra poco più di 60 ore avrà inizio il mio viaggio verso Jena. E’ completamente inutile che sono un po’ agitata… Valigie ancora aperte, ma già troppo piene. Fino a ieri complice la conferenza organizzata dalla F.I.D.A.P.A. di Brescia ero riuscita a tenere a bada le mie emozioni. In questo momento so che Gioia, Tristezza e Paura stanno disquisendo animatamente :D. [Se non avete ancora visto Inside Out non perdete tempo!!!]

inside out

Confusione mentale a parte vi racconto un po’ della giornata di ieri e dell’interessante workshop organizzato dalla F.I.D.A.P.A. Sezione di Brescia nella bella cornice di Palazzo Martinengo Colleoni.

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Workshop FuoriEXPO Brescia: Donne e Scienza

Meno 12 giorni! La partenza si avvicina sempre di più e io non ho ancora iniziato a fare le valigie. E’ da domenica che dico domani inizio e siamo già arrivati a mercoledì, domani però dovrebbe essere la volta buona.

Non è però della mia imminente partenza che vi parlo oggi, ma di un evento o meglio di una serie di eventi organizzati dalla F.I.D.A.P.A. Sezione di Brescia “Vittoria Alata” che mi vedono coinvolta in prima persona. In occasione di EXPO, la F.I.D.A.P.A. di Brescia ha deciso di organizzare un ciclo di Workshop dal titolo “Donne e…“. In totale sono stati organizzati sei eventi: Donne e Sostenibilità, Donne e Comunicazione, Donne e Design e Architettura, Donne e Scienza, Donne e Arte e Donne e Economia e nuove professioni. I primi tre workshop sono già stati svolti tra maggio e luglio. Il prossimo appuntamento, durante il quale interverrò io, è con Donne e Scienza. Questo workshop si terrà giorno 24 settembre presso Palazzo Martinengo Colleoni a Brescia dalle ore 17. Ecco la locandina dell’evento:

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Buon secondo compleanno Agnesearth: tra bilanci, buoni propositi e bellissime novità

Festeggiare il compleanno mi piace, mi è sempre piaciuto, quindi oggi non posso astenermi dal festeggiare il secondo anno di vita di Agnesearth e dal ringraziare tutti i lettori, gli amici e trovatori di presunte meteoriti. Trovandomi ancora in Sicilia mi sembra obbligatorio festeggiare il secondo compleanno di Agnesearth con una bella e buona cassata di ricotta.

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1 Cerere, Giuseppe Piazzi e la Sicilia di un tempo

Erano anni che non trascorrevo un mese intero in Sicilia, in quel luogo che ovunque andrò per me resterà sempre casa. Trovandomi ancora qui e avendo del tempo a disposizione ho deciso di dedicare un post a uno scienziato che proprio dalla Sicilia ha fatto la sua più grande scoperta. Nel 1801 mentre era professore di Astronomia presso la Reale Accademia degli Studi di Palermo, Giuseppe Piazzi scoprì il primo, nonché il più grande (diametro di 950km), degli oltre 600mila asteroidi che orbitano attorno al nostro sole tra Giove e Marte: Cerere.

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La storia della meteorite di Barcis

Avevo promesso questo post una ventina di giorni fa, ma non sono riuscita a mantenere la promessa, quindi rimedio adesso dopo due intense e bellissime settimane di vacanze. Sono ancora in Sicilia, ma da lunedì ho iniziato una fase di decompressione dalle vacanze e di preparativi… Ci sono delle belle novità all’orizzonte, molti già le conoscono e a breve ne scriverò anche qui.

Chiusa parentesi torniamo al post “promesso” di oggi: la storia del ritrovamento della meteorite di Barcis. Della mostra sulla meteorite di Barcis visitabile fino al 12 settembre a Barcis e dal 15 settembre al 25 ottobre a Pordenone avevo parlato in questi due precedenti post: pre inaugurazione e post inaugurazione.

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La meteorite di Barcis torna a casa: inaugurazione mostra

Ieri pomeriggio alle ore 17 a Barcis (Pordenone) è stata inaugurata la mostra: La meteorite di Barcis e sassi da altri mondi. Questa mostra è stata fortemente voluta dal Sig. Umberto Repetti, fondatore e presidente dell’associazione Meteoriti Italia ed stata accolta positivamente e con grande entusiasmo da tutte le istituzioni, gli enti e le associazioni che cooperano in questo territorio. La collaborazione tra tutte le realtà del territorio ha fatto si che la giornata di ieri sia stata un grande successo. Mi complimento con tutti gli organizzatori e i collaboratori di questa mostra. Io ero presente alla mostra in qualità di amica e sostenitrice dell’associazione Meteoriti Italia. Ho trovato la mostra molto bella, chiara, completa e ben organizzata.

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La meteorite di Barcis in mostra

Forse sarà solo un caso, ma sicuramente è una bella curiosità: la meteorite più settentrionale d’Italia e quella più meridionale* sono entrambe delle pallasiti, che tra l’altro sono anche la mia classe di meteoriti preferita. E c’è di più… la pallasite del sud è stata vista cadere a Mineo piccolo comune in provincia di Catania e poco distante dal mio paese, la pallasite del nord è invece stata trovata a Barcis piccolissimo comune in provincia di Pordenone. Barcis è custodita ad Agordo nel bellunese presso il museo dell’Istituto di Istruzione Superiore Follador, scuola che ho adottato durante la mia esperienza antartica e che ho visitato di persona nella primavera del 2012. In un modo o nell’altro queste meteoriti mi sono più vicine di altre…

Dopo questo curioso e romantico preambolo, ha inizio il post di oggi…

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Meteoriti Italia: un’associazione di e per appassionati di meteoriti

Oggi vi parlo di Meteoriti Italia, un’associazione istituita il 28 febbraio del 2014 a Feltre (BL) da 5 amici appassionati di meteoriti. Prima di presentarvi gli obiettivi e di fornirvi i contatti di questa associazione voglio fare un salto indietro ed arrivare all’ottobre del 2012 quando ho conosciuto due dei soci fondatori di Meteoriti Italia.

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La mia terza pubblicazione, la seconda su Kamil

Durante il mio periodo silenzioso è uscita la mia terza pubblicazione. Questa volta si tratta di un Folco et alii. Il titolo del lavoro è: “Microscopic impactor debris in the soil around Kamil crater (Egypt): Inventory, distribution, total mass, and implications for the impact scenario” che in italiano sarebbe “Detrito microscopico dell’impattore nel suolo attorno al cratere Kamil (Egitto): Inventario, distribuzione, massa totale, e implicazioni per lo scenario dell’impatto”. Gli autori siamo: Folco L., D’Orazio M., Fazio A., Cordier C., Zeoli A., van Ginneken M., El-Barkooki A. Questa pubblicazione è anche uno dei capitoli della mia tesi di dottorato.

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Verso l’infinito… e oltre!

È passata veramente un’eternità dal mio ultimo post. È stato ed è un periodo strano e molto impegnativo. L’unica cosa che al momento posso svelare è che a giorni lascerò Pisa, prima andrò a Milano per un paio di mesi, per poi raggiungere una nuova destinazione (al momento non voglio dire di più). Sono molto contenta, sono contenta di cambiare, sono contenta di cominciare una nuova avventura, ma allo stesso tempo sono anche molto terrorizzata. Vivo a Pisa da 9 anni, da quando all’età di 19 anni mi sono trasferita dal mio paesello per studiare Geologia. Qui ho raggiunto delle tappe fondamentali per la mia vita e per la mia carriera. Tuttavia, non ho mai pensato a Pisa come mia destinazione finale, soprattutto negli ultimi due anni.

In questi giorni di pacchi e traslochi, questi 9 anni mi stanno passando tutti davanti. Ho ritrovato i miei diari e quaderni dove per anni ho scritto delle mie ansie, delle mie paure e anche delle mie soddisfazioni universitarie e non. Ho trovato foto, bigliettini di auguri, cartoline e souvenir vari. Provo emozioni molto contrastanti, ma penso che sia del tutto normale.

Con questo breve post intendo ricominciare ad arricchire Agnesearth di nuovi contenuti e di nuove storie. Tanto anzi tantissimo deve essere ancora scritto sul fantastico ed affascinante mondo dei sassi che cadono dal cielo!

Ad maiora,

Agnese

Bye Bye Pisa!
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Un pomeriggio alla Certosa di Calci (Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa)

Sabato 28 marzo presso la Certosa di Calci (a pochi chilometri da Pisa) sede del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa è stata inaugurata la nuova Galleria dei Minerali (Antonio D’Achiardi). Nel 2010 un problema al tetto aveva costretto la chiusura di questo spazio. Per la serie non tutti i mali vengono per nuocere, il nuovo allestimento della Galleria del Minerali è davvero bello, interattivo e permetterà ai numerosi visitatori del Museo (in maggiornanza bambini) di avvicinarsi al mondo dei minerali e delle rocce terrestri e non. Tra i minerali e le rocce grande spazio è stato dato alle collezioni di campioni toscani. Peculiarità della Toscana è che nel giro di pochi chilometri è possibile incontrare una grandissima varietà di rocce e minerali. Per saperne di più dei minerali toscani vedete qui.

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Non smetterò mai di dirvi grazie!!!

Grazie! Thank you! Merci! Danke! Gracias! Cosa altro aggiungere? Non mi sarei mai aspettata così tanti auguri, messaggi, chiamate e “like” su Facebook! Sono molto felice! Vorrei ringraziarvi ad uno ad uno, mi avete fatto un piacere immenso! Grazie per avermi pensata!

Finire è stato bello. La discussione è stata bella. Ricevere così tanti complimenti dalla commissione è stato bello. Vedere i miei professori soddisfatti è stato bello. Famiglia e tanti amici presenti in aula è stato bello. Tutto è stato bellissimo. Altre foto arriveranno prossimamente, per questo fine settimana mi godo la compagnia della mia famiglia, del mio ragazzo e dei miei amici e vi lascio ai ringraziamenti della Tesi:

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